CRONACHE DI UNA VENDITA "FAI DA TE": L'ABUSO EDILIZIO
Non è sempre questione di malafede o volontà di truffare
qualcuno. A volte neppure il venditore sa che la propria casa soffre di un
abuso edilizio.
Non fare controlli porta ad una sola e certa conclusione: il
disastro.
Per esperienza, nove case su 10, presentano irregolarità
urbanistico/catastali.. a volte si tratta di piccolezze: una finestrina del
bagno non disegnata in planimetria o una porta spostata rispetto a dove sia
realmente. Altre volte invece la questione è un po’ più complessa: vere e
proprie ristrutturazioni, con abbattimento di muri e costruzione di altri, non
denunciate da nessuna parte, per cui quello che è lo stato di fatto dell’appartamento,
il modo in cui cioè si presenta, è ben tutt’altra cosa rispetto a quanto
riportano nella planimetria depositata in catasto e ciò che è stato dichiarato
in comune.
Ebbene sì, sono TRE le corrispondenze che è necessario
avere per concludere in bellezza una vendita:
- STATO DI FATTO à lo stato attuale della casa
- CATASTO à cosa raffigura la planimetria catastale
- COMUNE à quali sono i disegni depositati in comune
Tutti e tre questi fattori devono coincidere, altrimenti la
vendita salta.
Questo è il motivo per cui, nello studio immobiliare in cui
collaboro, diamo come servizio la verifica, da parte di un geometra
professionista, della situazione in cui verte l’immobile che ci apprestiamo a
vendere. Questo in via preventiva, ovvero all’inizio dell’incarico e come
condizione necessaria. Quindi in Geometra va a vedere l’appartamento e poi si
reca in catasto ed in comune per fare tutte le opportune verifiche.
Alla fine di questo percorso, produrrà un documento,
timbrato e firmato di suo pugno, in cui risponderà a circa 20 punti di
verifica, fornendo una radiografia dell’appartamento.
Questo ci permetterà di conoscere la situazione, eventuali
incongruenze e come potervi porre rimedio e, soprattutto a quale costo e con
quale tempistiche.
Scoprire, ad esempio, pochi giorni prima dell’atto, a cura
del Notaio che si è incaricato, che sussiste un problema a livello comunale
perché, vado per ipotesi, è stata aperta una porta che non è stata denunciata,
e per sistemare le cose ci vogliono almeno 20/30 giorni e quasi 2000€, non è
piacevole. Il rischio è che la vendita salti perché l’acquirente si senta
truffato.
Ma questa è ancora l’ipotesi, se vogliamo, migliore.
Pensiamo invece che il Notaio, distratto, non si accorga
dell’abuso, che la vendita si faccia e che chi compra, poi decida di
ristrutturare.
L’incaricato della ristrutturazione, l’architetto, si reca
quindi in comune per presentare le pratiche e scopra che qualcosa non torna.
A questo punto si aprono due prospettive e nessuna buona
purtroppo:
- La prima è che l’abuso sia sanabile e quindi si debba
procedere con una pratica più o meno onerosa per cui, chi ha comprato, chiederà
risarcimento da chi ha venduto
- La seconda, ben peggiore, è che l’abuso non sia sanabile. A quel punto l’acquirente potrebbe arrivare a richiedere la REVOCATORIA della vendita. Quali potrebbero essere le conseguenze per il venditore che, nel frattempo, abbia utilizzato i proventi di quella vendita per comprare, a sua volta, un’altra casa??
Quel che dico sempre è: se i luoghi comuni sono diventati
tali, un fondo di verità ce l’avranno!
E se si è soliti dire che: “Fidarsi è bene, ma non fidarsi
è meglio” perché rischiare di correre incontro ad un disastro invece che
affidarsi a chi le case le vende per mestiere e assicura professionalità nel
farlo?
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